Decarbonizzazione con HHO: i molti vantaggi sui motori più vecchi
Se si fanno normalmente viaggi brevi e partenze da freddo, i motori a combustione interna che sia benzina o diesel, non riescono a bruciare completamente il combustibile immesso e crea una piccola quantità di residui carboniosi che col tempo si stratificano e si accumulano sulle camere di scoppio del vostro motore limitandone le prestazioni, peggiorando i consumi e le emissioni.
Nel lungo termine questi residui si accumulano in grande quantità e rimangono incrostati sulla testata, sul cielo del pistone e sugli iniettori compromettendone la potenza di scoppio, i consumi, le emissioni e la potenza elargita.
Nei motori con alti chilometraggi (oltre i 150 / 200.000 Km) sarebbe sempre vantaggiosa una pulizia delle camere per poter ripristinare le prestazioni degradate, se ne avvantaggerebbe di certo il portafoglio e si tornerebbe ad avere quel motore brillante che si aveva quando l’auto era più nuova.
Questa nuova tecnologia di pulizia parte circa 10 anni fa, quando vi fu la tendenza, tutta artigianale, di aggiungere al carburante tradizionale, anche del gas di Brown (prodotto internamente al vano motore con una cella elettrolitica e dell’acqua). Il gas risultante veniva aggiunto all’aria aspirata dal motore e sembrava fornisse indubbi vantaggi sui consumi.
Alcuni ricercatori non si spiegavano il perché di tali miglioramenti indiscutibili riscontrati soprattutto nei motori più vecchi e datati e fecero alcune ricerche.
I ‘geni’ più sempliciotti pensavano che era il gas generato e aggiunto all’aria di ingresso che davano questi miglioramenti, ma in realtà si sà che l’energia elettrica necessaria per la scissione elettolitica dell’acqua in gas è la stessa energia che il gas avrebbe fornito allo scoppio. In pratica il bilancio energetico rimarrebbe identico e l’energia in più fornita dal gas sarebbe servita solamente all’alternatore per caricare la batteria.
Oltretutto sapendo che chi ha provato ad alimentare i motori con solo gas HHO accusavano, dopo poche migliaia di chilometri, che il motore cedeva e i pistoni risultavano totalmente bucherellati e usurati dallo stesso idrogeno che ossida e consuma gravemente l’alluminio del pistone.
Ma allora come si spiegavano questi miglioramenti?
Beh i ricercatori si accorsero più tardi, smontando qualche testata, che le camere di scoppio di questi motori ad ‘alimentazione modificata’ avevano le camere di scoppio bellissime, lucide e pulite (oltre ai buchi) quasi come quelle di un motore nuovo.
E’ proprio in conseguenza a questi eventi fallimentari che esce questa nuove tecnologie di pulizia ad HHO.
In pratica si sfrutta ‘il lato buono’ che ha questo gas di poter ricuocere e bruciare i residui carboniosi nelle camere di scoppio e si applicano al motore nei giusti modi, tempi e dosi.
I vantaggi sono ovvi a tutti: è un lavaggio che non richiede interventi meccanici invasivi e con la sola aggiunta di gas HHO in aspirazione si riesce a ripulire il motore nel giro di un’ora e mezza!
Col tempo molte aziende si sono prodigate a costruire macchine di generazione HHO (le chiamano a Idrogeno, ma è falso perché se fosse solo idrogeno, non funzionerebbero) perdipiù a costi ragguardevoli (oltre 2000 euro per i modelli più modesti).
Il difetto che ci sentiamo di denunciare è che producono una quantità di gas abnorme per l’uso che se ne deve fare, questo apporta temperature in testa troppo elevate e pericolose per le gomme degli iniettori (O-ring) che tendono a consumarsi e vaporizzarsi nel trattamento. Segnalo a tal proposito questo filmato che chiarirà il possibile problema quindi occhio, sono procedure da effettuare con cautela e con quantitativi di HHO moderato, senza strafare.
Ora, benché i dosaggi di gas si possono modulare solo entro certi limiti, se non si è coscienti di ciò che si sta facendo, i danni possono essere disastrosi (erroneamente si pensa che più gas si immette e più il trattamento sarà profondo e breve).
Proprio per questo, abbiamo realizzato Fast Decarb, una macchinetta sicura, economica e per tutte le tasche.
L’economia risale al fatto che abbiamo preso una macchina di produzione cinese (destinata ad altri usi), l’abbiamo opportunamente modificata per aumentatane la corrente di elettrolisi ed adattata per una produzione di HHO ottimale per i motori di automobili più comuni di media o piccola cilindrata (da 1000 a 3000 cm cubi).
Il processo si chiama esattamente decarbonizzazione HHO (o a gas di Brown) e consiste nell’immettere, a motore in moto e quasi al minimo, un giusto quantitativo di gas (chiamato appunto Ossidogeno) in aggiunta all’aria in aspirazione. Tale gas, vista la sua altissima temperatura di esplosione, permette di incenerire e ricuocere tutti i residui e incrostazioni carboniose stratificate espellendole in polveri sottili tramite tubo di scappamento.
I componenti interessati alla pulizia sono in realtà più d’uno e comprendono: valvole e valvola EGR, turbina, iniettori, pistoni, camere di scoppio, linea di scarico comprensivo di FAP (Filtro antiparticolato).
A fine trattamento il motore risulta essere molto più fluido, pronto e brillante, la potenza torna ai valori originali e gli inquinanti allo scarico si abbassano drasticamente.
Nei successivi 1000 Km si noterà anche un notevole e graduale risparmio di carburante dell’ordine del 20-30% (la riduzione dei consumi si avvertirà col tempo perché la centralina motore si dovrà riadattare alle nuove condizioni di carburazione e reagirà di conseguenza a seguito delle nuove informazioni che acquisirà gradualmente).
Esperienza personale
Riporto una personale esperienza di un lavaggio effettuato su una vecchia Croma multijet diesel 1900 cambio automatico (con 260 mila km sulle spalle e mai trattata).
Esperienza effettuata su tratto di 140 Km quasi tutto pianeggiante che frequento settimanalmente in superstarda, sempre in sesta marcia a 1600 giri:
– Prima del trattamento, i consumi visualizzati dal computer di bordo indicavano un consumo medio di 4,7 litri ogni 100 Km a velocità di crociera di 110 Km/h (riscontrato e verificato più volte)
– Dopo il trattamento si sono notati quasi da subito una riduzione sensibile dei consumi fino a stabilizzarsi (dopo 2500 Km), ad un consumo medio di 3,8 litri ogni 100 Km alle stesse condizioni di marcia (anche qui risultati riscontrati più volte, ma con miglioramenti marginali ancora in atto)
Ora si dirà che il computer di bordo sia poco affidabile e ci può stare, ma i rifornimenti sono tangibili e si possono verificare, assicuro che il calo dei consumi in percentuale è addirittura superiore di quelli indicati sul computer di bordo.
In figura la versione quasi definitiva dell’apparecchio generatore mancante solo del tubetto di emissione del gas e delle opportune etichette di uso e sicurezza, le misure dell’apparecchio sono espresse in cm sono 22 di larghezza 30 di altezza (maniglie comprese) 33 di profondità, il peso si aggira sui 3-5 kg
Un problema che abbiamo notato tra alcuni clienti
Alcuni utenti che hanno acquistato il prodotto da qualche tempo accusano che, dopo un po’ di tempo di disuso, la macchina non produce più gas e va in blocco.
La macchina monta, per sicurezza, un controllo di pressione al suo interno per evitare possibili pericoli e questa protezione interviene sempre quando si genera una pressione anomala all’interno della cella elettrolitica.
Il problema può essere risolto molto facilmente da chiunque basta seguire pochi semplici passi (seguono immagini):
– spegnere la macchina e scaricare la pressione del gas tramite la valvolina posta in cima al gorgogliatore (si riconosce da un anellino che ne facilita la trazione, questo va tirato verso l’alto fino allo scarico completo del gas)
– rimuovere la boccia del gorgogliatore
– svitare il dado che trattiene il tubetto verticale (che affonda nell’acqua)
– in cima a questo dado si potrà notare una valvolina di ritegno conica montata su una molletta (questa tende a bloccarsi sulla sua sede ed è la causa della mancata fuoriuscita di gas)
– rimuovere la molla e montare la valvolina in ottone sul mandrino di un trapano quindi rettificare la conicità superficiale con della tela abrasiva molto fine fino a ripristinare la naturale lucentezza dell’ottone
– rimontare il tutto e verificare che ora la macchina ha ripreso le sue funzionalità
Molti potrebbero pensare di rimuovere in toto questa valvolina, la cosa è fortemente sconsigliata in quanto ha la funzione di bloccare il risucchio del liquido dal gorgogliatore verso la cella elettrolitica una volta che la cella viene spenta e si raffredda (creando una depressione) quindi la funzione è quella di evitare possibili inquinamenti del liquido elettrolita col liquido del gorgogliatore (solitamente diverso o sporco).
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