Digital Radio perché non decolla ancora
La tanto osannata Digital Radio, che sembrava essere l’evoluzione più interessante della radio commerciale, ora che sta partendo, è già una tecnologia stravecchia e quasi decrepita che nasce più di 20 anni fa.
L’acronimo tecnico è DAB (Digital Audio Bradcasting) e Digital Radio il nome scelto dal marketing commerciale per lanciare la diffusione delle trasmissioni realizzate con lo standard Eureka 147.
Il DAB in verità è un progetto europeo che risale agli anni ottanta, quasi in contemporanea con la prima commercializzazione del CD Audio che tanto successo ebbe avuto, proprio nei tempi in cui si optava per la via del tutto in digitale. Questa tendenza di portare in digitale qualunque fonte mediale, dall’audio stereo, alla TV però, sulla radio, non ha avuto troppo successo per molto vari motivi che a breve elencherò.
Già l’inizio parte male, infatti, nonostante la tecnologia fosse già pronta da molto tempo prima, solo nel 1995, e solo la Norvegia e il Regno Unito attivarono in quei tempi in Europa, i primi canali radio digitali DAB. Passò infine un altro decennio prima che, nel 2007 si andò a migliorare ulteriormente il DAB con il Dab+ che attualmente è lo standard con cui le emittenti moderne trasmettono anche in Italia.
Andiamo allora ad analizzare perché la radio digitale ha avuto così poco interesse.
Il primo motivo è che le trasmissioni radio in codifica digitale, presentano vantaggi e comunque molti svantaggi rispetto alla modulazione analogica.
Tra i vantaggi possiamo citare:
– Minore influenza o quasi totale assenza di interferenze sul segnale in ricezione
– Ricerca automatica della stazione in funzione della posizione del ricevente
– Miglioramento dei servizi già esistenti e introduzione di servizi multimediali innovativi quali DLS, PAD e N-PAD.
– Multiplazione del segnale ovvero la possibilità di far condividere a più emittenti lo stesso mezzo trasmissivo senza interferenza tra di essi (multiplexer)
Tra gli svantaggi invece:
– A parità di copertura, trattandosi di frequenzea molto alta, si ha la necessità di un maggior numero di impianti trasmittenti rispetto ai sistemi analogici
– Permette un più ridotto bacino di utenza per ogni singolo impianto trasmittente
– Costi più elevati degli impianti trasmittenti
– Incompatibilità di frequenza con il vecchio mezzo trasmissivo (in pratica per ricevere un programma digitale bisogna dotarsi di un apposito ricevitore e non sono di possibili adattatori o decoder da agiungere al vecchio ricevitore)
Allora, per sintetizzare, benché questa tecnologia accorpi alcune migliorie funzionali aggiuntive (non presenti sui vecchi sistemi di ricezione radiofonica), si contesta il fatto che non è detto che la qualità audio digitale del nuovo mezzo possa essere considerata superiore al vecchio.
Mi spiego meglio, la modulazione FM a banda larga (benché analogica) la si può considerare a tutt’oggi (ad esclusione della modulazione di fase ancor più performante, ma mai utilizzata in campo commerciale), uno tra i metodi di modulazione radio più puliti e fedeli mai implementati su network commerciale ad uso pubblico e consumer.
Di fatto ancora oggi un ascolto in FM a larga banda (la famosa frequenza 88-108 Mhz), se proveniente da una buona stazione e con un buon segnale RF, offre un ascolto appagante, di qualità eccellente e per di più in stereofonia, con un rapporto segnale rumore molto accettabile. Questo è, secondo me, uno dei motivi per cui non si è mai sentita troppo l’esigenza di andare a migliorare un ascolto che è già più che buono di suo.
Ora mentre nel passaggio dall’ascolto monoaurale alla stereofonia, che fu un notevole miglioramento tecnologico (avvenuto in Italia verso la fine degli anni ’70), si è lasciata una sorta di compatibilità all’indietro (in pratica un vecchio ricevitore non stereo era in grado di poter ascoltare anche le nuove trasmissioni in stereo e viceversa); stessa compatibilità è stata anche lasciata con il sistema TV digitale terrestre (permettendo a vecchi apparecchi di adattarsi al nuovo standard digitale con un decoder aggiuntivo); con il nuovo standard DAB non vi è possibilità di adattamento col vecchio perché cambia proprio tutto, dai sistemi di ricezione, alle frequenze, fino alle eventuali antenne da utilizzare.
In pratica si è andati a creare un nuovo standard che è totalmente indipendende ed insistente su una banda totalmente al di fuori della consueta FM commerciale. In pratica possiamo definirlo un servizio di network aggiuntivo che non ha nulla a che vedere con la vecchia banda FM e che per tale motivo, visto che il servizio in FM rimarrà attivo e funzionante (non è previsto un futuro switch off del servizio), nessuno si preoccupa più di tanto nell’eventuale aggiornamento di apparati e servizi.
Tale soluzione in realtà (un po’ come la presenza in streaming nella rete internet) apporta molti costi aggiuntivi per le emittenti ma non necessariamente un maggior ascolto, costi che non tutte le emittenti più piccole possono permettersi o che non tutte sono disposte a sostenere.
Tornando alla questione prettamente tecnica, nel salutare i lettori, mostro alcune tabelle esplicative che indicano emittenti, frequenze e bouquet dei canali radio fino ad oggi implementate e che trasmettono per lo più dal nord e dal centro Italia (il sud, come al solito arriverà per ultimo).
nella prima periferia di Bologna e nella sua provincia
Emilia-Romagna: Monte Cimone, Modena
EURODAB
Block 12A: 223.936 MHz
12A | Radio Padania+ | 5276 | 72 kbit/s | Mono |
RVaticana Ita+ | 410E | 72 kbit/s | Stereo | |
Radio Italia SMI | 5220 | 96 kbit/s | Stereo | |
Radio Orbital | 5291 | 96 kbit/s | Stereo | |
RTL 102.5 + | 5218 | 96 kbit/s | Stereo | |
RTL Best + | 5298 | 96 kbit/s | Stereo | |
RTL 102.5 Cool | 5296 | 96 kbit/s | Stereo | |
RTL 102.5 Rock | 5293 | 96 kbit/s | Stereo | |
RTL Groove + | 5297 | 96 kbit/s | Stereo | |
RTL Guardia Cost+ | 5295 | 72 kbit/s | Stereo | |
RTL l’italiana | 5299 | 96 kbit/s | Stereo | |
RTL 102.5 Talk | 5292 | 56 kbit/s | Stereo | |
RTL ViaRadio + | 5294 | 96 kbit/s | Stereo | |
RTL Lounge | Stereo |
ricevere a Bologna
Emilia-Romagna: Colle Barbiano, Bologna
RAI WAY
Block 12B: 225.648 MHz – (in DAB+ dal 28 settembre 2013)
12B | Rai Radio1 | 5201 | 96 kbit/s | Stereo |
Rai Radio2 | 5202 | 96 kbit/s | Stereo | |
Rai Radio3 | 5203 | 96 kbit/s | Stereo | |
Rai GrParlamento | 5206 | 48 kbit/s | Mono | |
Rai Radio 4Light+ M.Leggera | 5207 | 96 kbit/s | Stereo | |
Rai Radio5Classic+ M.Classica | 5205 | 96 kbit/s | Stereo | |
Rai Isoradio | 5209 | 96 kbit/s | Stereo | |
Rai Radio 6 Teca | 96 kbit/s | Stereo | ||
Rai Radio 7 Live | 96 kbit/s | Stereo | ||
Rai Radio 8Opera | 96 kbit/s | Stereo |
nella prima periferia di Bologna e nella sua provincia
Veneto: Velo Veronese
Club DAB Italia
Block 12C: 227.360 MHz
12C | Radio Capital | 5219 | 48 kbit/s | Stereo |
Radio Funky | 5283 | 48 kbit/s | Stereo | |
Radio Capital Music | 5285 | 48 kbit/s | Stereo | |
Radio Deeiay | 5214 | 48 kbit/s | Stereo | |
Kc1Test | 5280 | 48 kbit/s | Stereo | |
Kc2Test | 5288 | 48 kbit/s | Stereo | |
Kc3Test | 5289 | 48 kbit/s | Stereo | |
R. Capital | 5219 | 48 kbit/s | Stereo | |
M DUE O | 5233 | 48 kbit/s | Stereo | |
M DUE O DANCE | 5287 | 48 kbit/s | Stereo | |
R101 | 5215 | 96 kbit/s | Stereo | |
Radio 24 | 5245 | 72 kbit/s | Stereo | |
Radio Maria | 51cc | 48 kbit/s | Stereo | |
Radio Radicale | 5210 | 72 kbit/s | Stereo | |
RMALB. IA | 52CC | 48 kbit/s | Stereo | |
* RDS * | 5264 | 48 kbit/s | Stereo | |
* RDS * Relax | 5281 | 48 kbit/s | Stereo |
Tabelle Frequenze DAB e DAB+/DMB VR/DRM+
Band I (47 – 68 MHz) (non previsto per l’Europa)
2A 47.936 MHz 2B 49.648 MHz 2C 51.360 MHz 2D 53.072 MHz 3A 54.928 MHz 3B 56.640 MHz 3C 58.352 MHz 3D 60.064 MHz 4A 61.936 MHz 4B 63.648 MHz 4C 65.360 MHz 4D 67.072 MHz |
Band III (174 – 240 MHz) (per l’Europa)
5A 174.928 MHz 5B 176.640 MHz 5C 178.352 MHz 5D 180.064 MHz 6A 181.936 MHz 6B 183.648 MHz 6C 185.360 MHz 6D 187.072 MHz 7A 188.928 MHz 7B 190.640 MHz 7C 192.352 MHz 7D 194.064 MHz |
8A 195.936 MHz 8B 197.648 MHz 8C 199.360 MHz 8D 201.072 MHz 9A 202.928 MHz 9B 204.640 MHz 9C 206.352 MHz 9D 208.064 MHz 10A 209.936 MHz 10B 211.648 MHz 10C 213.360 MHz 10D 215.072 MHz |
11A 216.928 MHz 11B 218.640 MHz 11C 220.352 MHz 11D 222.064 MHz 12A 223.936 MHz 12B 225.648 MHz 12C 227.360 MHz 12D 229.072 MHz 13A 230.784 MHz 13B 232.496 MHz 13C 234.208 MHz 13D 235.776 MHz 13E 237.488 MHz 13F 239.200 MHz |
L-band (1.452 – 1.490 MHz) (per l’Europa)
T-DAB | S-DAB | |
LA 1452.960 MHz LB 1454.672 MHz LC 1456.384 MHz LD 1458.096 MHz LE 1459.808 MHz LF 1461.520 MHz LG 1463.232 MHz LH 1464.944 MHz LI 1466.656 MHz |
LJ 1468.368 MHz LK 1470.080 MHz LL 1471.792 MHz LM 1473.504 MHz LN 1475.216 MHz LO 1476.928 MHz LP 1478.640 MHz LQ 1480.352 MHz LR 1482.064 MHz |
LS 1483.776 MHz LT 1485.488 MHz LU 1487.200 MHz LV 1488.912 MHz LW 1490.624 MHz |
Canada (solo per il Canada)
L1 1452.816 MHz L2 1454.560 MHz L3 1456.304 MHz L4 1458.048 MHz L5 1459.792 MHz L6 1461.536 MHz L7 1463.280 MHz L8 1465.024 MHz |
L9 1466.768 MHz L10 1468.512 MHz L11 1470.256 MHz L12 1472.000 MHz L13 1473.744 MHz L14 1475.488 MHz L15 1477.232 MHz L16 1478.976 MHz |
L17 1480.720 MHz L18 1482.464 MHz L19 1484.208 MHz L20 1485.952 MHz L21 1487.696 MHz L22 1489.440 MHz L23 1491.184 MHz |
Piccolo glossario tecnico
DAB+: è una tecnologia per la radiofonia digitale che, grazie all’adozione di un sistema di codifica audio molto efficiente (AAC+) consente di veicolare su un unico multiplex (ovvero su un’unica frequenza) oltre 20 diversi programmi audio con qualità superiore a quella delle normali trasmissioni analogiche in FM.
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DMB VR: è un sistema di trasmissione per la radiofonia digitale che consente di veicolare contenuti multimediali (audio, video e dati). In particolare, l’acronimo “VR” (per Visual Radio) indica la possibilità di veicolare, oltre ai normali contenuti audio trasmessi da qualunque emittente radiofonica, anche immagini associate a tali contenuti.
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I segnali DAB/DAB+ e DMB VR possono coesistere all’interno del medesimo multiplex e possono essere ricevuti da radioricevitori adatti a decodificare questi standard.
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2 pensieri riguardo “Digital Radio perché non decolla ancora”
Comunque resta il fatto che l’Italia è il peggior paese di Europa per non dire anche del mondo per quanto riguarda la radio. Indipendentemente dalle critiche sul dab, io però non sono per niente soddisfatto di FM. Ad esempio io che vivo a Manfredonia in provincia di Foggia non sono mai riuscito ad ascoltare bene il canale radio rai 3, nonostante sulla radio fm io prenda questa stazione su due frequenze differenti, entrambe pessime. Per non parlare di radio rai 1 che si riceve bene solo durante la stagione invernale, mentre in estate ho grosse difficoltà. Ma c’è una cosa da tener presente. Esiste un canale radiofonico della rai che non è mai esistito sulla radio fm, ovvero si prende solo su quattro città italiane (Roma, Napoli, Milano e Torino) ed è il V canale “Auditorium”.
Io che ho sempre pagato il canone rai puntualmente così come tanti altri cittadini italiani, non riesco a comprendere come mai la rai mi vieta l’ascolto di una sua emittente radiofonica, mettendola sulla “filodiffusione”, cioè su un sistema che da ciò che so non viene adottata da nessun paese europeo. Una persona come me che ama la musica classica non può ascoltare nessun canale dedicato a questo genere di musica sulla radio fm.
Perciò io credo che il sistema fm sia da abbandonare.
Hai ragione Stefano, quando si ha un segnale pessimo, nel senso che la banda è sovraffollata o che il segnale è scarso di intensità, è ovvio che la ricezione risulti disturbata. Con il DAB questo problema dovrebbe migliorare ma pecca comunque di intensità (perché vi sono ancora pochi ripetitori) e viene di fatto consigliato solo all’esterno su mezzi mobili o dove c’è un segnale abbastanza robusto. E’ un po’ come cercar di ricevere una emittente televisiva (la digital radio insiste su questa banda) dove basta un edificio un po’ alto per rimanere coperti ed in ombra.
Potresti comunque ricorrere alla ricezione satellitare, impianti un parabolino ed ascolti tutti i segnali radio che sono diffusi in questo mezzo con un comunissimo decoder SAT. Con questo mezzo non avrai da che pentirti né sulla qualità né sulla continuità e stabilità di ascolto.
Riguardo la filodiffusione è un sistema vecchissimo ormai in disuso, che viaggiava in alte frequenze audio (non ricordo esattamente, ma era oltre i 22 Khz) direttamente sul doppino telefonico (e similmente all’ADSL di oggi richiedeva un filtro); la trasmissione faceva uso di una decodifica stereo molto simile a quella implementata sulla FM, il segnale era distribuito solo sulle grandi città (ci risiamo) e soffriva di molti difetti tra cui il costo. Trovi comunque tutto su questa pagina.